Fonte Asarco
Ci viene ancora passato, come se fosse una giustificazione, l`alibi dei parametri di deficit pubblico che gli stati membri dell`Unione Europea sono tenuti a rispettare. (anche se ad altri stati comunitari sono state concesse deroghe). Il Governo Monti per rispettare i parametri di deficit di bilancio oltre agli altri balzelli aveva controfirmato anche l`impegno ad aumentare dal 2016 l`iva ordinaria dal 22 al 24 % e quella ridotta dal 10 al 13 % aumento che piaceva poco agli italiani ed agli operatori con partita iva perchè l`impegno assunto da quel governo si sapeva che avrebbe danneggiato i consumi e le spese quotidiane di tutti gli italiani ed avrebbe procurato un conseguente ulteriore rallentamento dell`economia italiana. Il Governo Letta, il Governo Renzi ed il Governo Gentiloni avevano speso altre vane promesse ma oggi sono riusciti a rimandare solo di un anno ( dal 2017 al 2018) l`aumento dell`iva aumendola però dal 24 al 25 %. Quindi con l`ultimo Decreto Legge del 24 aprile 2017 sappiamo ora che dal 1 gennaio 2018 l`iva passerà dal 22 al 25 %, al 25,4 % nel 2019 ed al 24,9 % nel 2020 e di nuovo al 25 % nel 2021 mentra l`aliquota iva ridotta del 10 % passerà al 11,5 % nel 2018, al 12 % nel 2019 ed al 13 % nel 2020.

Non facciamoci altre illusioni: a queste condizioni dal 2018 l`Italia sarà ancora meno concorrenziale rispetto agli altri stati, vi sarà una nuova ulteriore contrazione generalizzata dei consumi interni, meno scambi commerciali, meno produzione, meno occupazione, meno vendite per gli agenti e rappresentanti di commercio, é evidente che i nostri governanti in Europa restano del tutto inascoltati e non saranno in grado di affrontare a queste condizioni la crisi economica italiana già oggi insostenibile. Ci domandiamo: quale sarà la prossima mossa che ci dobbiamo attendere: forse anche una nuova imposta patrimoniale sugli immobili già soffocati da tasse e tributi locali e con attuali valori del mercato immobiliare già al minimo ?

Meditate gente, meditate !!

Usarci Catania