Il trattamento fiscale delle indennità di fine rapporto.

Che documento emettere?

Nonostante l`argomento sia ormai ben conosciuto, sono ancora molti gli agenti che si rivolgono al sindacato per chiedere in che modo operare per il documento attestante il pagamento delle indennità.

In merito vogliamo ricordare che il pagamento di tutte le indennità di fine rapporto e precisamente:

indennità suppletiva di Clientela; indennità Meritocratica; Firr; Indennità per il Patto di non Concorrenza Post Contrattuale; indennità di Cessazione Rapporto; Indennità di Incasso o Maneggio denaro; Indennità di Mancato preavviso; sono tutte indennità dovute a titolo risarcitori e pertanto non sono soggette ad IVA.

Per le ditte individuali e le società di persone il pagamento di dette indennità costituisce reddito soggetto a tassazione separata e quindi occorrerà operare la ritenuta di acconto Irpef del 20%. mentre per le società di capitali invece le indennità d costituiscono reddito di impresa e quindi non dovrà essere operata nessuna ritenuta.

Il documento dovrebbe essere emesso tramite una notula da parte della ditta proponente , ma molto spesso la mandante esige che sia l`agente ad emettere il documento. Fiscalmente non vi è alcuna differenza. Di seguito alcuni esempi di ricevute


Per le indennità di mancato preavviso invece, pur valendo lo stesso principio sulla non applicabilità dell`IVA, e lo stesso principio sulla assoggettabilità per le ditte individuali e le società di persone a tassazione separata, occorrerà operare la ritenuta di acconto Irpef del 20%.

Per le società di capitale invece l’indennità di mancato preavviso costituisce reddito di impresa e quindi non dovrà essere operata nessuna ritenuta,

Alla sola indennità di Mancato preavviso si applicherà la ritenuta Enasarco con la percentuale eistente al momento della cessazione del rapporto.

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